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2023-03-08 18:21:57
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Marzo 08 2023

Poste Italiane raggiunge la parità di genere con un dato sopra la media nazionale

Poste Italiane conferma impegno per l'equità di genere: entra nella Top 100 di Equileap e nel Gender-Equality Index

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Donne e lavoro in Italia: il tasso di occupazione femminile oscilla intorno al 50%, con una differenza del 17% rispetto agli uomini. Le madri sono particolarmente penalizzate, con il 20-25% che esce dal mercato del lavoro a causa della cura dei figli. Le disparità salariali sono evidenti, con una differenza fino al 13% a parità di lavoro. Poste Italiane, con il 54% dei dipendenti donne e il 44% delle donne nel consiglio di amministrazione, è stata premiata per il terzo anno consecutivo per la qualità delle iniziative aziendali per l'eguaglianza e l'inclusione. Inoltre, l'azienda ha numerose iniziative per garantire l'inclusione e la pari opportunità, tra cui accordi per prevenire la violenza nei luoghi di lavoro e fondi a favore dell'autonomia economica delle donne vittime di violenza.

Poste Italiane

Poste Italiane ha fatto importanti progressi nella promozione della parità di genere all'interno dell'azienda. Grazie alle politiche di inclusione e diversità, il 45% dei dipendenti dell'azienda sono donne, e le donne occupano posizioni di responsabilità a tutti i livelli dell'organizzazione, compreso il consiglio di amministrazione. Inoltre, Poste Italiane ha adottato misure per garantire pari opportunità nella retribuzione, nella formazione e nello sviluppo di carriera dei dipendenti di entrambi i generi.

Approfondimento

La situazione delle donne nel mercato del lavoro italiano è caratterizzata da diversi svantaggi. Innanzitutto, il tasso di occupazione delle donne si aggira intorno al 50%, con un divario di circa 17 punti percentuali rispetto agli uomini. Anche a livello europeo, l'Italia presenta uno svantaggio simile per le donne. In particolare, le madri sono le più penalizzate, poiché il 20-25% di loro esce dal mercato del lavoro dopo la nascita di un figlio. Nel 2019, 25.000 donne si sono licenziate per non poter conciliare il lavoro con la cura dei figli, e molte altre mamme non hanno nemmeno cercato lavoro per la stessa ragione. Inoltre, le donne subiscono delle disparità salariali: secondo il "Gender Gap Report 2021", una donna inizia a guadagnare come se lavorasse solo dal 7 febbraio, con una differenza salariale del 13% rispetto a un uomo che svolge le stesse mansioni. Questa differenza aumenta con l'età e con il livello di istruzione, fino ad arrivare al 30% per le donne con oltre 55 anni.

Tuttavia, ci sono alcune eccezioni come nel Gruppo Poste Italiane, in cui il 54% dei dipendenti sono donne, il 59% dei direttori degli Uffici Postali sono donne, il 46% tra quadri e dirigenti e il 44% nel Consiglio di Amministrazione. Poste Italiane è stata premiata per il terzo anno consecutivo con il Gender-Equality Index, un indice internazionale che valuta la qualità delle iniziative aziendali per l'eguaglianza e l'inclusione. In particolare, la valutazione si basa su cinque parametri: la leadership femminile e la valorizzazione dei talenti, la parità salariale, la cultura inclusiva, le politiche per la prevenzione e il contrasto delle molestie sessuali e la riconoscibilità come brand che promuove la parità di genere. Poste Italiane è stata anche inclusa nella classifica globale Top 100 sulla parità di genere stilata da Equileap, grazie ai passi in avanti compiuti sul divario retributivo di genere in ogni fascia retributiva.

L'azienda ha anche implementato numerose iniziative per garantire un ambiente di lavoro rispettoso e inclusivo, come l'"Accordo Quadro sulle molestie e la violenza nei luoghi di lavoro", che mira a mantenere un ambiente di lavoro in cui sia garantito il rispetto e la dignità per tutti. Poste Italiane collabora con due organizzazioni di tutela, la Rete antiviolenza "D.i.Re." e l'associazione di volontariato "Telefono Rosa", e finanzia un fondo a favore dell'autonomia economica e lavorativa delle donne vittime di violenza. L'azienda applica il principio della pari opportunità nei percorsi di carriera, basando la selezione del personale sulle professionalità e le competenze, senza discriminazioni di età, genere, orientamento sessuale, disabilità, origine etnica o altre caratteristiche.

Source by Silvia Michela Carrassi

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from: ladysilvia
by: Silvia Michela Carrassi